Discussione generale
Data: 
Giovedì, 2 Febbraio, 2023
Nome: 
Maria Stefania Marino

A.C. 750-A

Grazie, Presidente. Cari colleghi, oggi mi sono chiesta come mai, da quando sono qui, questa è la terza volta che sento la necessità di intervenire per ricordare a tutti i diritti umani. Per la terza volta, mi tocca citare la CEDU. Per la quarta, devo ricordare le raccomandazioni delle istituzioni europee di più alto rango. Ho perso il conto di quante volte mi sia toccato intervenire sui miei canali, sui social, su questioni importanti come l'aborto, trattamenti disumani in carcere e diritti umani di altro tipo che puntualmente venivano negati o, peggio, violati da dichiarazioni dei colleghi delle vostre file. Avevo sperato di poter discutere con voi di diritti umani in modo propositivo. Avevo pensato che potessimo avere l'interesse congiunto di riformare il nostro ordinamento, con lo scopo di migliorare la tutela. Invece, sono dovuta intervenire nel tentativo di impedirvi di eliminare diritti già esistenti o per discutere di quanto sia vergognoso pensare che nel 2022 si debba fare marcia indietro su questioni così delicate. Certo, considerato quanto abbiamo sentito in questi giorni in Aula, non abbiamo di che meravigliarci, anche se, devo dire, rimango sempre interdetta.

Andando al punto centrale della questione, per quanto riguarda questo intervento, oggi siamo chiamati a votare una riforma abominevole, tanto quanto la prima, firmata dall'oggi Ministro Piantedosi. Infatti, tra le altre cose, mi tocca ricordare al Ministro che i primi interventi di questo tenore, i decreti Sicurezza da lui stilati, e fatti votare dall'allora Ministro dell'Interno Matteo Salvini, furono bocciati dalla nostra Corte costituzionale, mentre la riforma di cui ci stiamo occupando oggi, giusto ieri ha ricevuto un fortissimo parere negativo da parte del Consiglio d'Europa che ha fatto notare l'inaccettabile violazione, da parte di questo decreto, della CEDU e di varie Convenzioni internazionali.

Tra le disposizioni più assurde di questo decreto troviamo che le ONG di bandiera dovrebbero richiedere ai migranti quale sia lo Stato in cui hanno intenzione di richiedere la protezione internazionale: previsione del tutto inutile, considerato che la Convenzione di Dublino prevede che il migrante abbia sempre, una volta sbarcato in Italia, la possibilità di presentare un'istanza di protezione alle autorità italiane, indipendentemente da qualunque circostanza, o quasi. Ma non è tutto. Nonostante il Ministro Piantedosi ci abbia tenuto a sottolineare in diretta TV che questo decreto non comporterà lo sbarco di migranti nei porti del Nord ed il successivo trasferimento degli stessi al Sud, i fatti dimostrano il contrario. Infatti, i migranti sbarcati a La Spezia il giorno 29 febbraio sono stati spostati con pullman a Foggia su ordine del Ministro stesso, con i maggiori costi che questo comporta. Insomma, come è vostra consuetudine, anche questa volta ci avete tenuto a condire l'entrata in vigore di questo decreto con le consuete fake news sbandierate ai quattro venti, salvo poi smentirvi da soli con i fatti a pochi giorni dalle dichiarazioni stesse.

Inoltre, devo concordare con il Consiglio europeo che ha definito questo decreto intimidatorio nei confronti di chi, invece, attraverso le ONG, realizza attività senza le quali oggi avremmo centinaia, se non migliaia, di morti in più nei nostri mari: uomini donne e bambini che, se le ONG non svolgessero il lavoro che svolgono, non avrebbero avuto alcuna speranza di vita. Dopo l'infinita campagna di delegittimazione che avete condotto contro queste organizzazioni, oggi provate a impedirne il funzionamento, gravandole di oneri enormi e obbligandole ad agire nel rispetto di regole arbitrarie per nulla chiare e contrarie a numerosissime Convenzioni internazionali di cui siamo firmatari. In ogni caso, non ho intenzione di proseguire questa discussione - che pure potrebbe essere infinita, come già i miei colleghi hanno precedentemente e abbondantemente spiegato - sugli argomenti tecnici del decreto oggetto di discussione. Preferisco, invece, focalizzarmi su aspetti umanitari, morali ed etici. Molti colleghi hanno, in campagna elettorale, urlato di essere cristiani e cattolici, in tutte le piazze d'Italia e d'Europa, piagnucolando in TV per il mantenimento del crocifisso nelle aule scolastiche. Siete andati in trasmissioni televisive di approfondimento giornalistico a recitare preghiere. Ora mi chiedo dove sia finita quella cristianità tanto sbandierata. Mi chiedo se teniate ancora il crocifisso in mano, mentre affrontate discussioni che hanno ad oggetto il vostro tentativo di obbligare l'organizzazione a scegliere chi salvare e chi no. Perché - sì - con questo decreto state chiedendo alle ONG di scegliere chi salvare e chi no. In sostanza, è come se iniziassimo a chiedere agli automobilisti coinvolti in un incidente stradale di salvare soltanto metà delle persone coinvolte, lasciando morire le altre. Lo capite da soli, è l'assurdità del decreto. Sapete, colleghi, non credo che una visione cattolica del mondo potrebbe mai consentire questo tipo di comportamento. Non sono un prete, ma non credo che il vostro Dio vi perdonerebbe mai per questo. Insomma, in una situazione del genere, discutere di cosa è consentito e di cosa non lo è, sulla base di Convenzioni internazionali e normative interne, è inutile, perché basterebbe applicare solo un briciolo di umanità per comprendere che quanto avete previsto da questo decreto è aberrante.

Anche oggi la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatović, invita il Governo a prendere in considerazione il ritiro o la revisione del primo decreto dell'anno, cioè questo. A giudizio della commissaria, le disposizioni del decreto potrebbero ostacolare le operazioni di ricerca e di soccorso delle ONG e quindi essere in contrasto con gli obblighi dell'Italia, così come disposto dal diritto internazionale per i diritti umani. Mi auguro e auspico che voi non convertiate questo decreto in legge, perché è veramente aberrante.